Introduction
Per la prima volta i circoli del cinema ticinesi propongono una rassegna non dedicata ad un regista, ad un attore o ad una tematica specifica, bensì ad un distributore, nella fattispecie la Sister Distribution di Ginevra. Scorrendo la lista dei film scelti si evince la qualità degli stessi. La Sister ha in catalogo film di grandi registi quali Ryûsuke Hamaguchi, Hong Sang-soo, Albert Serra, Kelly Reichardt e tanti altri. Ecco spiegato il motivo per cui si è scelto questo distributore. Sono 13 le pellicole che passeranno nelle quattro sale ticinesi. La fetta più grossa al GranRex di Locarno.
Corea del Sud 2021
Regia e sceneggiatura: Hong Sang-soo; suono: Seo Jihoon; fotografia:
Hong Sang-soo; montaggio: Hong Sang-soo; musica: Hong Sang-soo; Interpreti: Shin Seokho, Ki Joobong, Park Miso, Ye Jiwon, Kim Youngho, Seo Younghwa, Kim Minhee, Cho Yunhee, Ha Seongguk Produzione: Jeonwonsa Film Co. Bianco e nero, v.o. coreana; st. francese; 66'
Orso d’argento per la miglior sceneggiatura Berlino 2021
A Seoul, il giovane Youngho fa visita allo studio del padre, un dottore agopunturista con cui non ha grandi rapporti. Il padre però è impegnato con la visita inattesa di un famoso attore, lo stesso attore che in seguito accetterà di incontrare il ragazzo per fare un favore alla madre di Youngho, preoccupata che suo figlio abbia messo da parte il sogno di diventare attore anch'egli. Nel frattempo, la ragazza di Youngho si è trasferita in Germania per gli studi universitari, approfittando dell'ospitalità di una pittrice amica di sua madre. Con una decisione impulsiva, Youngho la raggiunge a Berlino per discutere la possibilità di trasferirsi per starle vicino.
Il cinema di Hong Sang-soo, a mano a mano che si semplifica, si scarnifica, si riduce all’osso, assomiglia sempre più alla vita. Seppur nel velo da fantasma del bianco e nero delle immagini. È ripetizione e minima differenza, è noia e gioia, è malinconia e presenza, luce che si mescola all’ombra, grigio tra il bianco e nero, difetto e perfezione, mancanza e riempimento, vuoto e pieno. È un’eco truffautiana di corse sulla riva e lucidità da ritrovare nell’acqua gelida. Fuori e dentro la parte: “gli occhi, aprili sotto l’acqua, lavali/ con la ruvida tela asciugati e leggi/ sul foglio al muro le righe difficili della tua parte”… È sempre più la leggera follia di un pomeriggio passato a bere, tra amici, senza un obiettivo preciso, se non ritrovare un senso nella perdita di tempo, oltre i fumi dell’alcool. E questo piccolo film che è un’introduzione alla vita, una minuscola parabola di formazione, alla fine, è essenziale come tutte le cose vere. Bevete quanto vi pare, ma non vi ubriacate. Non del tutto.
(da Aldo Spinielllo, www.sentieriselvaggi.it)
